
Dopo la bufera scatenata in questi giorni sul caso Apple e iOSpia il Wall Street Journal scrive a proposito di alcune operazioni al limite della privacy che anche Google, con il suo Android, effettua su tutti i dispositivi su cui è installato. Pare che Android invii ai server di Google informazioni ben più dettagliate e personali di quanto Apple memorizzi con iOS! Tutto questo per denaro?!?
L’esperto Samy Kamkar, specializzato in sicurezza online che in passato ha creato il worm che ha infettato MySpace, ha confermato ai giornalisti del WSJ che Android, installato su un dispositivo HTC, invierebbe ad ogni intervallo prestabilito informazioni determinate, quali: posizione precisa dell’utente, nome e luogo della posizione, disponibilità di segnale wi-fi, potenza del segnale wi-fi e codice univoco dello smartphone.
Gli autori del WSJ vogliono specificare che Google dichiara espressamente di raccogliere dati anonimi per indagini statistiche! Questo però, a parer mio, non li giustifica e mettono sempre l’utente in condizioni di non poter fare molto per impedire questo “grande fratello”! Chi di voi si è mai messo a leggere gli infiniti regolamenti che i software ti vogliono far vedere subito dopo la loro installazione?!? Nessuno! Anche perchè sono impossibili da leggere! Quindi potrebbero scriverci di tutto che tanto in pochi lo scoprirebbero!
Kamkar conferma che in qualsiasi momento Google potrebbe risalire alla posizione di ogni suo utente cosa sta facendo, in base ai bar o negozi nelle vicinanze e molto altro!
Ma se questi dati sono anonimi a cosa possono servire a Google o ad Apple, nel caso di iOSpia?!?
A questa bella domanda risponde un analista esterno ai giornalisti del WSJ: la soluzione è semplice -> pubblicare pubblicità mirata dei servizi location-based; un mercato da svariati miliardi di dollari che nel futuro aumenterà di sicuro!
Per rispondere alla domanda …CHE TUTTI SI FANNO
Servono per semplificare le connessioni successive.
I sistema da per scontato che un utente abitualmente si connette sempre alle stesse celle o agli stessi access point.
Tenendo in memoria le ultime connessioni si velocizza il processo di identificazione e connessione.
A questo punto un osservazione, scrivendo questo commento ho dovuto inserire la mia mail, tramite la mia mail e l’indirizzo IP da cui mi sono connesso, anche voi potreste rintracciare la mia posizione.
Allora la domanda … A cosa serve ?
Io direi che chi fa informazione tecnica, dovrebbe darsele da solo certe risposte ed evitare di alimentare allarmismi correndo dietro ai lanci di agenzia dell’ultimo minuto.
Alcune comodità si pagano, se vogliamo essere riconosciti immediatamente, se vogliamo avere tutte le informazioni relative al posto dove ci troviamo, se vogliamo che il sistema anticipi le nostre esigenze, dobbiamo pagare un prezzo in termini di rinuncia ad alcuni elementi della nostra privacy.
Salve bomboclat,
Partiamo con la tua prima parte del commento:
I sistema da per scontato che un utente abitualmente si connette sempre alle stesse celle o agli stessi access point.
Tenendo in memoria le ultime connessioni si velocizza il processo di identificazione e connessione.
Bè questo è in parte vero, peró non spieghi come mai vengano inviate ai server google?!? Che gliene importa a quelli di google dove mi connetto?? Se vogliono fare una mappa wi-fi ( che hanno già fatto) usano mezzi loro!
Seconda parte:
A questo punto un osservazione, scrivendo questo commento ho dovuto inserire la mia mail, tramite la mia mail e l’indirizzo IP da cui mi sono connesso, anche voi potreste rintracciare la mia posizione.
Allora la domanda … A cosa serve ?
Sbagliato completamente questo punto. Io tramite il tuo ip al massimo posso risalire all'ISP a cui ti colleghi che può anche essere distante centinaia di km dal tuo pc!
E poi la tua email a cosa mi serve per rintracciarti scusa?!?
Ultimo punto:
Alcune comodità si pagano, se vogliamo essere riconosciti immediatamente, se vogliamo avere tutte le informazioni relative al posto dove ci troviamo, se vogliamo che il sistema anticipi le nostre esigenze, dobbiamo pagare un prezzo in termini di rinuncia ad alcuni elementi della nostra privacy.
Su questo sono completamente d'accordo con te! Peró condividerai il mio pensiero che sarebbe meglio che google o Apple, che sia, mettano ben i chiaro che dati personali vengono inviati o memorizzati!! Saluti Luca