
Un momento veramente nero quello che sta passando il più utilizzato social network del mondo. Da qualche giorno è esploso il caso che ha visto i dati personali e la relativa privacy di circa 50.000.000 (50 milioni, nda) utilizzati per scopi commerciali negli USA, il tutto pare per agevolare alcune campagne elettorali. Non è tanto il fatto che Facebook sappia tutto di noi iscritti, sarebbe stupido pensare il contrario, ma che venda tali informazioni a chiunque abbia un cospicuo conto in banca. #DeleteFacebook è una campagna iniziata su Twitter…
Torniamo in dietro di qualche anno, siamo nel 2015, quando alcuni sviluppatori fra cui abbiamo Christopher Wylie sviluppano un sistema in grado di tracciare il profilo di tutti gli utenti che utilizzano app, navigano sui siti o accedano a servizi; punto cruciale di questo sistema è l’ISCRIZIONE A FACEBOOK.
Quante volte vi è capitato di scaricare un app, installarla, aprirla e nel momento del primo utilizzo ci viene chiesto di effettuare la registrazione oppure di collegarci con il nostro account Facebook. Quasi tutti per pigrizia cliccano il famoso pulsante blu con una F grande bianca, ecco da qualche momento lo sviluppatore dell’app ha accesso a tutto il nostro profilo!
Medesima cosa accade con il tracciamento per la pubblicità: vi è mai capitato di navigare nella rete alla ricerca di qualche buon acquisto (per esempio un orologio) magari alla mattina?! E al pomeriggio (quando non ci stavamo più pensando,nda) aprire Instagram e trovarvici sopra la pubblicità di qualche segnatempo visualizzato qualche ora prima!?? Bè Instagram è del signor Zuckerberg che ha tracciato i nostri interessi e li ha rivenduti a qualche società di advertising tramite le sessioni di Facebook!!!
Il problema non è tanto il fatto che grosse aziende traccino i nostri dati personali per due motivi:
1- siamo noi ad autorizzare questi Social (ma anche Google sa tutto di noi, nda);
2- siamo noi ad inserire i nostri interessi su tutti i vari portali web.
Il vero problema è che queste aziende siano AUTORIZZATE a rivendere i dati a destra e sinistra!
Il caso è ora mai in giro da tanto tempo ma nessuno ha mai avuto il coraggio di scoprire il vaso di Pandora. Ora, dopo il caso della Cambridge Analytica e di Wylie tutto il mondo social è in fermento.
Il titolo Facebook in borsa sta perdendo miliardi di dollari, lo stesso Zuckerberg ha venduto milioni di azioni per arginare le perdite.
Addirittura sul social concorrente per eccellenza di Facebook, Twitter, è partita la campagna #DeleteTwitter per cercare di affondare l’azienda di Menlo Park.